Premessa
Con il decreto legge “PNRR”, approvato dal Consiglio dei Ministri lo scorso 26 febbraio scorso è stato introdotto un nuovo credito d’imposta relativo al piano transizione 5.0, volto a sostenere gli investimenti in digitalizzazione e nella transizione green delle imprese.
Gli investimenti in fonti rinnovabili
Molti si sono chiesti se l'agevolazione riguardasse anche gli investimenti in fonti rinnovabili.
La risposta è si ma con due condizioni:
Infatti per accedere al credito d'imposta 5.0 è d'obbligo la realizzazione di un progetto di innovazione che contempli l’acquisizione di beni materiali e immateriali nuovi, strumentali all’esercizio d’impresa previsto negli allegati A e B annessi alla legge 232/2016, interconnessi al sistema aziendale di gestione della produzione o alla rete di fornitura e che permettano di ottenere un risparmio energetico significativo e dimostrabile.
Una volta programmati questi investimenti "primari" è possibile implementare il progetto con altre tipologie di spese come:
E' importante sapere che la norma include, tra le spese ammissibili, anche quelle per lo stoccaggio dell'energia come gli accumulatori.
Le specifiche per il fotovoltaico
I pannelli solari fotovoltaici per essere ammessi all'agevolazione devono:
L'agevolazione sui pannelli fotovoltaici può arrivare fino al 63%
Il costo degli impianti fotovoltaici con efficienza almeno pari al 23,5% o al 24% è riconosciuto rispettivamente per il 120% o il 140% ai fini del credito d'imposta. In questo modo, l'incentivo per l'investimento in fotovoltaico può arrivare fino al 63% del costo totale.
Altre informazioni sul credito d'imposta 5.0 sono disponibili a questo link
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Studio Associato Lamberti
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