NFT e opere digitali: obbligo di dichiarazione dei proventi conseguiti

Ivo Lamberti • 1 marzo 2025

L'omessa indicazione in dichiarazione dei redditi può costituire "dichiarazione infedele" quando i proventi superano le soglie di punibilità


Premessa

La Cassazione, con la sentenza n. 8269, ha chiarito che i proventi derivanti dalla vendita di opere digitali tramite NFT e pagamenti in criptovalute costituiscono reddito imponibile e devono essere dichiarati. La mancata dichiarazione può configurare il reato di dichiarazione infedele se i valori superano le soglie di punibilità previste.



NFT e tassazione: le indicazioni della Cassazione

  • NFT e reddito imponibile: La vendita di NFT, che incorpora il valore dell’opera digitale, genera reddito soggetto a tassazione.
  • Criptovalute e fiscalità: Le criptovalute, pur non essendo moneta a corso legale, sono considerate beni immateriali con valore economico, e i proventi devono essere convertiti in euro e dichiarati.
  • Volatilità delle criptovalute: La forte oscillazione del loro valore può complicare la determinazione dell’imponibile, con possibili contestazioni fiscali.



Obblighi fiscali per chi opera con NFT e criptovalute

  • Dichiarazione dei ricavi: Qualsiasi introito derivante dalla vendita di NFT deve essere incluso nella dichiarazione dei redditi.
  • Conversione dei pagamenti: I proventi in criptovalute vanno convertiti in euro al valore di mercato al momento della transazione.
  • Attenzione alla soglia di punibilità: Se i redditi non dichiarati superano i limiti previsti dalla legge, si può incorrere in sanzioni penali.



La vicenda esaminata nella sentenza

L'imputato aveva sostenuto che l'oggetto della transazione non era l'opera digitale in sé creata dallo stesso ma il suo NFT (ossia il certificato digitale che ne attesta la proprietà e l'autenticità digitale).

Di diverso parere la Corte di Cassazione che ha stabilito che l'NFT dev'essere considerato come lo strumento rappresentativo di una altro bene che ne incorpora (seppur anche solo virtualmente) tutte le caratteristiche.

Anche la posizione della difesa sulla non rilevanza reddituale visto il pagamento in criptovalute (ethereum nel caso) è stata disconosciuta dalla Corte in quanto l'ethereum ha a sua volta una valutazione espressa in moneta corrente.


Conclusione

Questa sentenza rappresenta un punto di riferimento nella fiscalità delle opere digitali e delle criptovalute per gli operatori del settore. 



Link sentenza 8269 depositata in data 28/02/2025

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