Manovra 2026: superammortamenti, bonus casa e nuova rottamazione

Ivo Lamberti • 15 ottobre 2025

Manovra 2026: il ritorno dei superammortamenti per le imprese. Probabile proroga dei bonus edilizi (anche bonus mobili) e nuova rottamazione.

Legge di Bilancio 2026

Superammortamenti, Bonus Casa e nuova rottamazione

Super e iper-ammortamenti

  • Ritorna la maxi-deduzione sugli investimenti produttivi in beni strumentali nuovi.
  • Sostituisce i vecchi crediti “Transizione 4.0”.
  • Previsti incentivi maggiorati per Industria 4.0 e Green tech.

Bonus Casa e Mobili

  • Confermata la detrazione 50% per prima casa e titolari di diritti reali.
  • 36% sugli altri immobili.
  • Bonus Mobili prorogato al 2026 con detrazione 50% e tetto di € 5.000.

Rottamazione 2026

  • Definizione agevolata per carichi affidati fino al 31 dicembre 2023.
  • Pagamento in 54 rate bimestrali(9 anni) con 5% di quota d’ingresso.
  • Cancellazione di sanzioni e interessi; esclusi i tributi locali.

Altre misure

  • Rifinanziata la Nuova Sabatini per investimenti PMI.
  • Prorogati gli incentivi per la ZES unica del Mezzogiorno.
  • Abolita l’ IRES premiale dal 2026.

Le misure descritte sono contenute nelle anticipazioni della Legge di Bilancio 2026, in corso di approvazione.


🔧 1. Ritorno dei super e iper-ammortamenti


Dal 2026 potrebbe cambiare il sistema di aiuti fiscali per chi investe in beni strumentali nuovi (macchinari, impianti, software).
Il
credito d’imposta “Transizione 4.0 / 5.0” verrebbe sostituito dai super e iper-ammortamenti, cioè una maggiorazione del costo deducibile ai fini fiscali.


⚙️ Sistema attuale (credito d’imposta)

Oggi un’impresa che acquista un macchinario da € 100.000 ottiene, ad esempio, un credito d’imposta del 20%, pari a € 20.000, da usare in compensazione F24 in 3 o 5 anni.
È un contributo diretto che
riduce le imposte da versare   e richiede procedure e controlli complessi.


🔩 Sistema nuovo (superammortamento)

Se saranno confermate le anticipazioni dal 2026 il vantaggio si sposterà sulla deduzione dei costi.
Invece del credito, il bene avrà un
valore fiscale maggiorato — ad esempio (ipotesi) del +40% — che consentirà di dedurre di più e quindi pagare meno imposte.

Esempio pratico:

  • costo bene € 100.000 → valore deducibile € 140.000 (ipotesi +40%)
  • aliquota IRES 24%
  • risparmio fiscale: circa € 9.600, distribuito lungo gli anni di ammortamento.


💡 In sintesi

Aspetto                      Credito d’imposta                                          Superammortamento

Meccanismo                        Credito in F24                                                 Deduzione maggiorata

Effetto                                    Recupero rapido (3–5 anni)                        Riduzione tasse su più anni

Esempio su € 100.000         20% = € 20.000                                               credito+40% (ipotesi) = risparmio € 9.600


👉 In pratica, il superammortamento non dà un rimborso diretto ma aumenta la quota di costo deducibile, semplificando la gestione fiscale.
Il beneficio è più graduale ma integrato in modo automatico nel bilancio e nella dichiarazione dei redditi.



🏡 2. Bonus edilizi e proroga del “Bonus Mobili”

Sul fronte casa, dovrebbe essere confermata la linea di continuità con il 2025:

  • il Bonus Casa manterrebbe la detrazione al 50% per la prima abitazione dei proprietari o titolari di diritti reali (36% per le altre unità);
  • resterebbero invariati i tetti di spesa e le aliquote dell’Ecobonus;
  • verrebbe prorogato per tutto il 2026 il Bonus Mobili, con detrazione del 50% e tetto di 5.000 euro per l’acquisto di arredi ed elettrodomestici collegati a lavori di ristrutturazione iniziati dal 1° gennaio 2025.

Il Ministero dell’Economia stima un impatto di circa 700 milioni di euro per il prolungamento del bonus mobili, portando la spesa complessiva dei bonus edilizi a poco più di 2 miliardi di euro (inclusi bonus casa ed ecobonus).
Le proroghe confermerebbero l’intento politico di
non ridurre le agevolazioni per le abitazioni principali, ma senza riaprire l’orizzonte del Superbonus, ormai circoscritto.


📄 3. Nuova “rottamazione” delle cartelle

Nel capitolo di “pacificazione fiscale”, la manovra introdurrebbe una nuova definizione agevolata dei debiti fiscali e contributivi affidati alla riscossione fino al 31 dicembre 2023.
Sarebbero
ammessi solo i contribuenti senza dolo: restano esclusi i casi di frode o condotte intenzionalmente evasive.
La sanatoria coprirebbe gli
avvisi bonari e i controlli formali legati a dichiarazioni dei redditi e spese detraibili, con esclusione di multe, IMU, TARI e tributi locali.

Il piano di pagamento potrebbe estendersi fino a 54 rate bimestrali (9 anni), con decadenza dopo due rate non pagate, anche non consecutive.
Il meccanismo comporterebbe la
cancellazione di sanzioni, interessi e aggio di riscossione, ma sarà dovuta una tassa d’ingresso del 5% come deterrente per adesioni “strumentali”.
In discussione il valore minimo delle rate, tra
50 e 100 euro, da calibrare sul debito residuo.



🧭 Orientamento complessivo della manovra

Le anticipazioni delineano una manovra improntata al rilancio degli investimenti:

  • le risorse si sposterebbero dai crediti d’imposta a meccanismi di deduzione diretta (superammortamenti);
  • verrebbe preservata la filiera dei bonus edilizi per la prima casa e gli arredi;
  • verrebbe riaperta una rottamazione “selettiva” destinata a chi è in regola con le dichiarazioni ma in difficoltà nei versamenti.

In sintesi, la Legge di Bilancio 2026 punterebbe a stimolare investimenti produttivi e consolidare la ripresa dell’edilizia, con interventi fiscali mirati più che espansivi.




Si ricorda che al momento tutte le disposizioni elencate sono ancora da approvare e che quindi potrebbero subire variazioni, anche sostanziali.

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