Manovra 2026: superammortamenti, bonus casa e nuova rottamazione
Manovra 2026: il ritorno dei superammortamenti per le imprese. Probabile proroga dei bonus edilizi (anche bonus mobili) e nuova rottamazione.
Superammortamenti, Bonus Casa e nuova rottamazione
Super e iper-ammortamenti
- Ritorna la maxi-deduzione sugli investimenti produttivi in beni strumentali nuovi.
- Sostituisce i vecchi crediti “Transizione 4.0”.
- Previsti incentivi maggiorati per Industria 4.0 e Green tech.
Bonus Casa e Mobili
- Confermata la detrazione 50% per prima casa e titolari di diritti reali.
- 36% sugli altri immobili.
- Bonus Mobili prorogato al 2026 con detrazione 50% e tetto di € 5.000.
Rottamazione 2026
- Definizione agevolata per carichi affidati fino al 31 dicembre 2023.
- Pagamento in 54 rate bimestrali(9 anni) con 5% di quota d’ingresso.
- Cancellazione di sanzioni e interessi; esclusi i tributi locali.
Altre misure
- Rifinanziata la Nuova Sabatini per investimenti PMI.
- Prorogati gli incentivi per la ZES unica del Mezzogiorno.
- Abolita l’ IRES premiale dal 2026.
Le misure descritte sono contenute nelle anticipazioni della Legge di Bilancio 2026, in corso di approvazione.
🔧 1. Ritorno dei super e iper-ammortamenti
Dal 2026 potrebbe cambiare il sistema di aiuti fiscali per chi investe in
beni strumentali nuovi (macchinari, impianti, software).
Il
credito d’imposta “Transizione 4.0 / 5.0” verrebbe sostituito dai
super e iper-ammortamenti, cioè una
maggiorazione del costo deducibile ai fini fiscali.
⚙️ Sistema attuale (credito d’imposta)
Oggi un’impresa che acquista un macchinario da € 100.000 ottiene, ad esempio, un
credito d’imposta del 20%, pari a € 20.000, da usare in compensazione F24 in 3 o 5 anni.
È un contributo diretto che
riduce le imposte da versare e richiede procedure e controlli complessi.
🔩 Sistema nuovo (superammortamento)
Se saranno confermate le anticipazioni dal 2026 il vantaggio si sposterà sulla
deduzione dei costi.
Invece del credito, il bene avrà un
valore fiscale maggiorato — ad esempio (ipotesi) del
+40% — che consentirà di
dedurre di più e quindi
pagare meno imposte.
Esempio pratico:
- costo bene € 100.000 → valore deducibile € 140.000 (ipotesi +40%)
- aliquota IRES 24%
- risparmio fiscale: circa € 9.600, distribuito lungo gli anni di ammortamento.
💡 In sintesi
Aspetto Credito d’imposta Superammortamento
Meccanismo Credito in F24 Deduzione maggiorata
Effetto Recupero rapido (3–5 anni) Riduzione tasse su più anni
Esempio su € 100.000 20% = € 20.000 credito+40% (ipotesi) = risparmio € 9.600
👉 In pratica, il
superammortamento non dà un rimborso diretto ma
aumenta la quota di costo deducibile, semplificando la gestione fiscale.
Il beneficio è più graduale ma integrato in modo automatico nel bilancio e nella dichiarazione dei redditi.
🏡 2. Bonus edilizi e proroga del “Bonus Mobili”
Sul fronte casa, dovrebbe essere confermata la linea di continuità con il 2025:
- il Bonus Casa manterrebbe la detrazione al 50% per la prima abitazione dei proprietari o titolari di diritti reali (36% per le altre unità);
- resterebbero invariati i tetti di spesa e le aliquote dell’Ecobonus;
- verrebbe prorogato per tutto il 2026 il Bonus Mobili, con detrazione del 50% e tetto di 5.000 euro per l’acquisto di arredi ed elettrodomestici collegati a lavori di ristrutturazione iniziati dal 1° gennaio 2025.
Il Ministero dell’Economia stima un
impatto di circa 700 milioni di euro per il prolungamento del bonus mobili, portando la
spesa complessiva dei bonus edilizi a poco più di
2 miliardi di euro (inclusi bonus casa ed ecobonus).
Le proroghe confermerebbero l’intento politico di
non ridurre le agevolazioni per le abitazioni principali, ma senza riaprire l’orizzonte del Superbonus, ormai circoscritto.
📄 3. Nuova “rottamazione” delle cartelle
Nel capitolo di “pacificazione fiscale”, la manovra introdurrebbe una
nuova definizione agevolata dei debiti fiscali e contributivi
affidati alla riscossione fino al 31 dicembre 2023.
Sarebbero
ammessi solo i contribuenti senza dolo: restano esclusi i casi di frode o condotte intenzionalmente evasive.
La sanatoria coprirebbe gli
avvisi bonari e i controlli formali legati a dichiarazioni dei redditi e spese detraibili, con esclusione di
multe, IMU, TARI e tributi locali.
Il piano di pagamento potrebbe estendersi fino a
54 rate bimestrali (9 anni), con
decadenza dopo due rate non pagate, anche non consecutive.
Il meccanismo comporterebbe la
cancellazione di sanzioni, interessi e aggio di riscossione, ma sarà dovuta una
tassa d’ingresso del 5% come deterrente per adesioni “strumentali”.
In discussione il valore minimo delle rate, tra
50 e 100 euro, da calibrare sul debito residuo.
🧭 Orientamento complessivo della manovra
Le anticipazioni delineano una manovra improntata al rilancio degli investimenti:
- le risorse si sposterebbero dai crediti d’imposta a meccanismi di deduzione diretta (superammortamenti);
- verrebbe preservata la filiera dei bonus edilizi per la prima casa e gli arredi;
- verrebbe riaperta una rottamazione “selettiva” destinata a chi è in regola con le dichiarazioni ma in difficoltà nei versamenti.
In sintesi, la Legge di Bilancio 2026 punterebbe a stimolare investimenti produttivi e consolidare la ripresa dell’edilizia, con interventi fiscali mirati più che espansivi.
Si ricorda che al momento tutte le disposizioni elencate sono ancora da approvare e che quindi potrebbero subire variazioni, anche sostanziali.