Ritorno superammortamenti dal 2026. Credito d'imposta del 40% per gli esclusi nel settore agricoltura

Ivo Lamberti • 25 ottobre 2025
Manovra 2026

Agricoltura: escluso l’iper/super-ammortamento, previsto un credito d’imposta 40%

Cosa cambia

  • Per le imprese “a bilancio” tornano super/iper-ammortamenti(deduzione maggiorata).
  • Il settore agricolo non beneficia della deduzione maggiorata se determina il reddito in catastale/forfettario.

Perché l’esclusione

  • La deduzione maggiorata funziona solo dove c’è reddito d’impresa determinato a bilancio.
  • Molte imprese agricole dichiarano con criteri catastali/forfettari: la maggiorazione non produce effetto.

La soluzione per il primario

  • Introdotto un credito d’imposta 40% per agricoltura, pesca, acquacoltura.
  • Su beni nuovi(materiali/immateriali) degli Allegati A e B L. 232/2016.
  • Massimo: 1.000.000 € per impresa – plafond complessivo 2,1 mln €.

Tempistiche

  • Investimenti 01.01.2026–31.12.2026 (con ordini/acconti e completamento secondo attuativi).
  • Per super/iper-ammortamento: acquisti 2026 con possibilità di completamento entro 30.06.2027.

Testo redatto sulla base delle bozze della Legge di Bilancio per il 2026.

🌾 Iperammortamento escluso per l’agricoltura, in arrivo un credito d’imposta al 40%

La nuova Legge di Bilancio 2026 introduce il ritorno del super e iper-ammortamento come principale incentivo agli investimenti in beni strumentali nuovi, in sostituzione dei precedenti crediti d’imposta “Transizione 4.0” e “5.0”.
La misura prevede una
maggiorazione del costo dei beni ai fini della deduzione fiscale, riconosciuta agli imprenditori con reddito d’impresa in regola con le norme sulla sicurezza sul lavoro e che investono in beni destinati a strutture produttive situate in Italia.

Le percentuali di maggiorazione previste vanno:

  • dal 180% al 220% per gli investimenti fino a 2,5 milioni di euro;
  • dal 100% al 140% per la fascia tra 2,5 e 10 milioni;
  • e dal 50% al 90% per investimenti fino a 20 milioni di euro.

L’agevolazione è applicabile agli acquisti effettuati dal 1° gennaio al 31 dicembre 2026, o prenotati entro tale data con ordine e acconto del 20%, a condizione che siano ultimati entro il 30 giugno 2027.


🚜 Perché l’agricoltura resta esclusa

Nonostante molti beni agricoli abbiano le caratteristiche tecniche per rientrare tra quelli agevolabili, il settore agricolo risulta di fatto escluso dal beneficio.
Il motivo è che gran parte delle imprese agricole
non determina il reddito su base di bilancio, ma con criteri catastali o forfettari.
Il superammortamento, essendo una
deduzione maggiorata del costo, può essere utilizzato solo da chi dichiara un reddito d’impresa vero e proprio.

Restano quindi escluse:

  • le imprese individuali e società semplici che rientrano nei limiti dell’art. 32 del TUIR (reddito fondiario);
  • i soggetti che determinano il reddito con criteri forfettari, per i quali la maggiorazione del costo non produce effetto.

L’incentivo sarà invece utilizzabile solo dalle società agricole (Snc, Sas, Srl) che dichiarano reddito a bilancio, senza opzione per il reddito catastale.


🌱 Un credito d’imposta “su misura” per il settore

Per compensare l’esclusione del settore primario, la manovra introduce un nuovo credito d’imposta del 40% riservato alle imprese agricole, della pesca e dell’acquacoltura.
L’agevolazione spetta per gli investimenti in
beni materiali e immateriali nuovi elencati negli Allegati A e B alla Legge 232/2016 (gli stessi riferimenti del Piano 4.0).

Il credito è riconosciuto:

  • per investimenti fino a 1 milione di euro per ciascuna impresa;
  • entro il limite di spesa complessivo di 2,1 milioni di euro per l’anno 2026.

L’agevolazione potrà essere utilizzata in compensazione e richiederà un decreto attuativo per definire modalità operative, tempistiche e cumulabilità con altri incentivi.


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