Premessa
Il Governo è intervenuto con l'approvazione di un Decreto Legge nella giornata di ieri per regolamentare la fine del superbonus. Nello stesso decreto è stato previsto un forte "ridimensionamento" del bonus barriere 75%
Superbonus
Non sono previste proroghe del 110% (dal primo gennaio 2024 tutte le spese sia per la conclusione di interventi esistenti che per i nuovi saranno agevolate con percentuale 70%). Non è stato inoltre previsto alcun "SAL straordinario di fine anno" come ipotizzato.
Clausola di salvaguardia per interventi non conclusi al 31/12/23
Viene previsto, in particolare, che la detrazione spettante per gli interventi superbonus (che sino al 31 dicembre 2023 può essere del 110% o del 90% a seconda dei casi), per la quale si è optato per la cessione o per lo "sconto in fattura" , sulla base di SAL effettuati fino al 31 dicembre 2023, non sarà oggetto di recupero se i medesimi interventi non saranno terminati , ivi compreso il caso in cui ciò comporti, con riguardo agli obiettivi di efficienza energetica, il mancato conseguimento del miglioramento di due classi energetiche.
Possibilità di contributo statale per i condomini
Da indiscrezioni parrebbe essere stato raggiunto un accordo politico per la concessione, limitatamente ai condomìni con SAL al 31 dicembre 2023 non inferiore al 60%, la possibilità di un contributo statale ai soggetti con reddito non superiore a 15.000 euro finalizzato a consentire la conclusione dei lavori con il superbonus.
Bonus barriere architettoniche 75%
Per il bonus 75% si ipotizza una limitazione degli interventi agevolabili alle sole spese concernenti scale, rampe, ascensori, servoscala e montacarichi (con infissi e servizi igienici che sarebbero dunque d'ora in avanti esclusi) e verrebbe anche introdotto il blocco delle opzioni di cessione del credito e sconto in fattura che era stato invece escluso per questo tipo di bonus. (blocco che non riguarderebbe gli interventi su parti comuni condominiali e nuclei di unifamiliari con limiti di reddito).
Salvaguardia per interventi già in corso
Anche in questo caso, per gli interventi 75% già in corso alla data di pubblicazione del decreto, verrebbe prevista una salvaguardia anche per le spese sostenute nel 2024 anche in riferimento alla possibilità di cessione/sconto in fattura.
Stop alla cessione del credito per interventi di demolizione-ricostruzione in zone sismiche
A partire dalla data di entrata in vigore del decreto-legge, non sarà più possibile optare per la cessione del credito d’imposta nel caso di interventi di demolizione e ricostruzione degli edifici relativi alle zone sismiche 1-2-3 compresi in piani di recupero di patrimoni edilizi o riqualificazione urbana e per le quali non sia stato richiesto, prima della stessa data, il relativo titolo abilitativo.
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